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C1V Press, Cinzia Tocci

Femminicidio: una penna rossa, simbolo nel cortometraggio “Prima che diventi buio”


Ultimato il nuovo cortometraggio prodotto da C1V Film e Cinzia Tocci, scritto e diretto da Mattia Riccio in chiave inedita sul tema del femminicidio.


Nessuno escluso: da nord a sud, in ogni ambiente sociale, il femminicidio non conosce confini. Un tema attuale e sociale che tinge di rosso la cronaca e che solo in Italia, secondo i dati Eures, nei primi dieci mesi del 2019 ha mietuto 94 vittime, circa una donna ogni 3 giorni. Gelosia e possesso il movente principale di delitti spesso etichettati frettolosamente come passionali. L’Italia, insieme alla Spagna, sono tra i grandi paesi europei quelli con il tasso di femminicidi più basso, dopo Germania, Francia e Regno Unito.

Se il femminicidio e la violenza di genere necessitano di interventi normativi e attuativi di protezione e di punizione, è anche nella prevenzione che occorre agire, a partire dai giovani, gli uomini e le donne del futuro. Questo l’intento del cortometraggio PRIMA CHE DIVENTI BUIO, prodotto da C1V Film e Cinzia Tocci, che si inserisce nelle campagne culturali e di sensibilizzazione, affiancando alla proiezione anche laboratori educativi per le scuole, mirati a coinvolgere e far conoscere il fenomeno a 360°. Perché la violenza di genere e l’estremo atto del femminicidio non colpiscono solo le vittime dirette, ma lasciano sempre cicatrici che feriscono tutta la società e restano anche quando non si vedono. Si tratta di vite spezzate, alle quali il regista Mattia Riccio, al suo ottavo cortometraggio, per il quale ha scritto anche il soggetto e la sceneggiatura, ha voluto dare un volto affinché si possa trovare la strada per contrastare questo fenomeno che non è solo un'emergenza nazionale. E lo fa con una delicatezza inedita che solo la sua penna e la sua regia hanno saputo fare finora tra tanti contributi alla materia. Una delicatezza che riesce a diventare un pugno allo stomaco e a scuotere le menti per dire con forza NO alla violenza, alla quale nessuno è mai pronto abbastanza, come già emerge nel trailer appena uscito su YouTube:

Una delicatezza che rende al tempo stesso questo cortometraggio un potente strumento per parlare a tutti, anche ai giovani.

Simbolo dell’irreversibilità della violenza che sfocia in femminicidio è una penna dall'inchiostro rosso, spezzata, al centro del poster.

"L'irreversibilità riguarda non solo chi non c’è più, ma anche chi resta. Ho deciso di produrre questo cortometraggio perché credo nella forza dell'audiovisivo di arrivare dritto allo spettatore per ricordare che ogni vita è sacra, deve essere rispettata e non appartiene che a se stessi. Per le donne vittime di violenza tra le mure domestiche è spesso difficile denunciare, anche perché la violenza fisica o psicologica diventa nel tempo la "normalità" con cui vivere o sopravvivere, fino a quando diventa irreversibile e non c'è più nulla da fare. Chi lo ha provato, lo sa bene. Ci vuole una grande forza per uscirne, ma più si va avanti e più la vittima diventa debole. Non si può essere indifferenti, la prevenzione è l'ambito in cui cultura, spettacolo ed educazione possono e devono fare la loro parte" afferma la produttrice Cinzia Tocci.


Protagonisti degli 8 minuti di “Prima che diventi buio” sono Dario (Fabio Massenzi),


rinchiuso da diverso tempo in una clinica psichiatrica, ed Elisa (Giulia Malavasi), la sua ex compagna, che va a visitarlo durante una delle solite terapie con lo psichiatra. Accanto allo psichiatra (Massimo Bonetti), la tirocinante (Giorgia Palmucci) affronterà un caso molto particolare.

Terminata la post produzione il 25 novembre scorso, proprio nella giornata mondiale contro la violenza sulle donne, già inserito nel circuito festivaliero, "Prima che diventi buio" è stato selezionato al Ferrara Film Festival che si terrà a fine marzo del 2020.

Per richiedere informazioni sulle iniziative nelle scuole si può contattare l’Associazione Culturale C1V (associazioneC1V@gmail.com).

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