È stato un incontro molto proficuo, quello che ha avuto luogo il 12 novembre 2021, quando la scrittrice Giovanna Caridei ha presentato il suo ultimo libro Fanie ovvero l’Elfa di Papà Natale (edito da C1V Edizioni di Roma, per la collana “Storie dal Mondo”), nell’ambito del corso Storia e Pedagogia della Letteratura per l’Infanzia, tenuto dalla Prof.ssa Claudia Spina (che ha curato l’introduzione del libro), presso il Dipartimento di Scienze Umane, Sociali e della Salute dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.
Una lezione, svoltasi in modalità online, ma non per questo meno partecipata ed interattiva, in cui l’autrice ha avuto modo di confrontarsi con le centinaia di studenti collegati, in merito al processo creativo sotteso alla scrittura narrativa.
Un percorso che ha, in realtà, avuto inizio con la pubblicazione de La Fanciulla di Neve – Snegurochka e l’esperienza, da parte dell’autrice, di writer-in-residence, presso la International Writers’ and Translators’ House di Ventspils - Lettonia, che ha concesso il patrocinio morale ad entrambe le pubblicazioni, inaugurando una partnership italo-lettone, che vedrà in futuro la traduzione di alcune opere di un’autrice per bambini/ragazzi, del secolo scorso, diventata ormai emblema nazionale ed ancora inedita nel nostro Paese.
Si è parlato di come le storie “vengano all’autrice”, quasi bisbigliandole all’orecchio, chiedendo d’esser narrate, di come ci si possa “mettere in ascolto”, per esser pronti ad intercettarle, delle ricerche antropologiche ed iconografiche, che portano poi allo sviluppo della trama, dei diversi snodi narrativi e la parallela costruzione di un “racconto per immagini”, ad opera dell’illustratrice, capace di tradurre in segno grafico, quanto ideato dall’autrice; insomma, un “comune sentire”, che dà origine ad una preziosa sinergia, nient’affatto scontata.
Il dibattito, poi, si è spostato sul piano pedagogico, analizzando l’opera e le molteplici interpretazioni e chiavi di lettura disponibili, ma anche approfondendo valori, etica e messaggi universali, che emergono dalla lettura dei testi.
La Prof.ssa Spina ha infatti sottolineato come in entrambi i casi - che per convenzione s’inseriscono nel genere della letteratura per l’infanzia - siano presenti in realtà tutti quegli elementi tipici del Bildungsroman (romanzo di formazione) e si rivelino dunque godibili in più fasce d’età, avendo anche una matrice fortemente interculturale.
Non sono mancate, poi, domande e curiosità in merito ai tempi della scrittura, alla disciplina che bisogna darsi ed a come tale attività possa influenzare in positivo l’insegnamento, il teatro ed altri progetti culturali posti in essere.
Dopo due ore ricche di condivisione, scambi ed arricchimento reciproci, l’autrice (tra l’altro referente territoriale del progetto nazionale NatiPerLeggere®) si è detta disponibile a fornire agli studenti che ne faranno richiesta, dritte e suggerimenti utili alla redazione del progetto-lettura, previsto nell’ambito del laboratorio afferente all’insegnamento, oggetto d’esame.
Giovanna Caridei
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