In uscita il primo settembre 2020 il secondo volume della collana Scientia et Litterae: L’isola e il mare. Matematica e fisica nella filosofia di Kant, di Andrea Damiani.
Partendo da una semplice formula matematica, che più o meno tutti conoscono (si tratta infatti della famosa legge della gravitazione universale di Newton), effettueremo un viaggio attraverso i sentieri della conoscenza umana, alla ricerca delle caratteristiche, dei limiti e delle potenzialità del sapere scientifico.
In questo percorso ci faremo accompagnare dal filosofo Immanuel Kant (1724-1804) che alla fine del XVIII secolo pubblicò alcuni studi che sono diventati, in seguito, pietre miliari del pensiero occidentale.
Uno di questi si intitola Critica della ragion pura, il cui scopo era quello di determinare, con esattezza, cosa l’intelletto umano fosse in grado di conoscere scientificamente. Matematica e fisica erano, infatti, secondo il filosofo tedesco, modelli esemplari di conoscenza scientifica; si trattava innanzitutto di comprendere come ciò fosse possibile e, in secondo luogo, di tracciare un confine tra le discipline che potevano essere considerate scientifiche e quelle che non avevano diritto a rivendicare tale titolo.
Vedremo inoltre che lo stesso problema impegnerà, due secoli dopo, le riflessioni del filosofo della scienza Karl Popper e scopriremo (se ve ne fosse ancora bisogno) che la scienza e la filosofia non sono affatto - come qualcuno ritiene - due discipline estranee e incompatibili, bensì aspetti del sapere umano che, nel corso della storia, hanno spesso costruito un dialogo interessante e proficuo.
Dopo aver compreso l’importanza della rivoluzione copernicana (nel duplice senso che verrà messo in luce soprattutto nella Postfazione di Mario Smargiassi) cercheremo di scorgere un'isola in mezzo al mare (come metafora della conoscenza scientifica) tempestoso, certamente piccola rispetto all’oceano sconfinato che la circonda, ma comunque sede di un approdo sicuro per chiunque voglia mantenersi saldo entro i binari della scienza, senza perdersi in speculazioni metafisiche che, come lo stesso filosofo ebbe a dire, altro non sono che un campo di lotte senza fine.
Gettando, infine, uno sguardo su alcune teorie scientifiche del XX secolo, cercheremo di riflettere sulla questione del progresso della conoscenza, giungendo a stabilire che l’impresa scientifica va considerata non come una forma di sapere stabile e definitivo, bensì come un processo in(de)finito che ammette revisioni, correzioni e (a volte) perfino smentite.
Benvenuti all'interno del metodo della scienza.
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