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Scientia et Litterae: l'evoluzione del pensiero scientifico attraverso le varie culture


Il piacere dell'esplorazione con Scientia et Litterae. Il primo volume della collana di divulgazione di C1V Edizioni, in uscita il 10 luglio 2020, porta la firma di Marco Cappadonia Mastrolorenzi, docente di lettere e divulgatore scientifico, che nel 2016 ha pubblicato con Piero Angela, per la stessa casa editrice, il libro Giornalismo Pseudoscientifico per la collana Scientia et Causa.

Il significato che noi oggi attribuiamo alla parola "Scienza" - che rimanda al metodo scientifico, nato con le osservazioni sul campo e la verifica delle ipotesi prodotte grazie alle applicazioni messe a punto da Galileo - non è sempre stato lo stesso nel corso dei secoli. Tra il VI e il V secolo a. C. la scienza in Occidente fu l'espressione delle teorie e delle scoperte delle grandi civiltà della Grecia e della Roma antica. Con i lemmi "epistéme" e "scientia", da "sciens scientis, participio presente di "scire" = conoscere, i greci prima e i latini poi solevano indicare il sapere basato su dati certi (per l'epoca).

La fioritura degli studi scientifici, caratterizzati dalla distinzione tra filosofia e scienza, si ebbe a partire dall'età ellenistica (dalle imprese di Alessandro Magno fino alla nascita dell'Impero Romano, possiamo dire), grazie all'incontro tra le conoscenze della civiltà mesopotamica e egizia con l'approccio critico e logico della cultura greca. Si pensi al ruolo svolto da Alessandria d'Egitto come importante centro di studi scientifici e luogo di incontro culturale dei primi sovrani della dinastia tolemaica. Ma anche agli studi della matematica, della meccanica, della medicina, dell'astronomia e della geografia. Gli stessi studiosi Romani sfruttarono, per così dire, con grande efficienza, i risultati raggiunti dalla tecnologia e dalle scienze dell'età greca.

Soltanto dopo le scoperte e gli scritti di Galileo (nel Seicento) possiamo parlare di scienza moderna basata su un rigoroso metodo di indagine, sviluppato poi sempre meglio nel corso dei secoli successivi e ancora oggi modificabile e migliorabile.


La collana di divulgazione Scientia et Litterae si prefigge di curare pubblicazioni, accessibili a tutti, di carattere scientifico, letterario e storico, per raccontare l'evoluzione del pensiero scientifico attraverso le varie culture prodotte dall'uomo. Con la formula del viaggio nella conoscenza umana (e nel tentativo di leggere la realtà) si cercherà di esplorare il meraviglioso patrimonio del sapere umano sia attraverso il suo divenire sia nella sua complessa e articolata contemporaneità.

Iniziamo, quindi, questo nostro percorso esplorativo con il primo volume della collana, di prossima uscita, dal titolo “21 febbraio 1849. Un giorno nella Roma dell'Ottocento”, di Marco Cappadonia Mastrolorenzi.


Un inviato (molto) speciale viene spedito a Roma per un viaggio nel tempo. Con l'ausilio di finestre spazio-temporali, egli potrà muoversi liberamente per raccontare dei fatti storici in una visita programmata di un solo giorno. Ma perché proprio quella data? In questo tour insolito si potrà, forse, incontrare Giuseppe Gioachino Belli, il più grande poeta di Roma e del suo popolo, vederlo all'opera nella sua officina e passeggiare per la città alla metà dell'Ottocento tra ruderi dei fasti antichi, strade, piazze, chiese, palazzi non più esistenti e trattorie tipiche con la migliore cucina ebraico-romana, nata dalla fusione di due differenti culture. Un viaggio nella Roma del secolo XIX per scoprire i grandi cambiamenti urbanistici e storici che hanno portato la Città Eterna a diventare la metropoli che è oggi. Difetti e virtù della città tra le più belle del mondo.

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