Ottobre 1943. Capua è stata bombardata. Dopo aver lasciato la città, Jacopo vaga senza meta in riva al Volturno, proprio in mezzo ai tedeschi che si stanno organizzano per difendersi dagli americani. Molti dei suoi diciassette anni li ha vissuti in un orfanotrofio, chiuso in sé stesso, sentendosi rifiutato e isolandosi da tutti. Neanche l’adozione a dodici anni da parte di Tobia e Oriana lo salva da un nuovo abbondono. Durante la sua fuga, incontra Simona, sola e sbandata come lui. Quando finalmente i tedeschi si ritirano, si fanno forza sognando il futuro da vivere insieme. 
Nonostante la vita sembra sorridergli di nuovo, Jacopo torna ad ossessionarsi sulle sue origini. Nulla sembra aiutarlo, né il ritorno da Auschwitz del padre di Simona, né l’amore per lei, né la nascita della loro figlia, finché un’intricata e casuale serie di indizi lo porta lentamente a conoscere la dolorosa verità che riguarda la sua vita. 
L’ambientazione storica inserisce il romanzo nel filone dei libri per non dimenticare, contribuendo a mantenere viva, nella divulgazione, quella parte di storia da non ripetersi. Secondo di una trilogia dedicata al rapporto tra l’uomo e il proprio passato, che può evolvere anche attraverso una serie inattesa di contraddizioni, questo romanzo tratta il tema della ricerca di sé stessi da parte di chi del proprio passato non conosce nulla, e offre al lettore spunti per riflettere sul senso della vita e delle relazioni.
 
Nato a Caserta il 10 Luglio del 1963, dopo aver studiato Scienze Naturali, Gino Bernardi ha iniziato l’attività di Antropologo, collaborando a diversi scavi archeologici.
Con la rapida evoluzione informatica, alla metà degli anni ‘90 si è formato nel settore per rivestire il ruolo di consulente informatico, fino a ricoprire quello di direttore commerciale. 
È cofondatore, di due progetti innovativi, il primo dedicato all’ottimizzazione dei flussi di farmaci in sede di terapie cliniche, il secondo nel campo dell’eco-ingegneria. 
 
Nel 2020 ha pubblicato il suo primo romanzo “La lingua tra i denti”. “Il postulato di Jacopo Araldi” è il suo secondo lavoro letterario.